Homo pluralis – Luca De Biase

35 - Vineis_115x180_DEFLa dicotomia tra ottimisti delle tecnologie e allarmisti neoluddisti è superata, secondo Luca De Biase è giunto il momento di diventare cittadini consapevoli e proattivi del mondo digitale in cui ci troviamo.

Il libro di questa recensione è Homo pluralis: essere umani nell’era tecnologica, Luca de Biase, Codice edizioni, 2015.

Poco più di 200 pagine in cui l’autore, con ampi riferimenti a studi di settore di varie discipline, ci conduce in una narrazione del mondo digitale non solo nel suo insieme di reti, cavi e codice, ma anche di persone, del loro modo di interpretare e interagire con la Rete.

Non è stata una lettura facile, lo stesso De Biase ha scritto un’utile lettura riassuntiva e schematica che mi ha permesso di non perdermi durante la lettura e i rimandi a tutti i saggi e gli studi riportati.

Perché questo libro mi ha tanto colpita? Perché durante la seconda edizione di CoderdojoBrianza nell’appuntamento dedicato ai genitori abbiamo parlato spesso di intelligenza collettiva e consapevolezza nell’uso delle nuove tecnologie e con questo contributo di De Biase si aggiungono nuovi tasselli e nuovi spunti di riflessione su tematiche per le quali, per fortuna, a mio modo di vedere, non esistono ancora risposte definitive e strade giuste o sbagliate.

Con intelligenza collettiva si intendono le azioni di un gruppo di soggetti che, pur mantenendo le proprie caratteristiche e peculiarità individuali, si coordinano e agiscono in base ad un pensiero, un ideale comune. L’intelligenza collettiva diventa intelligenza plurale quando i collegamenti molteplici tra le persone e le circostanze diverse nelle quali vivono, migliorano le decisoni in un dialogo costruttivo, anche tra persone che non necessariamente si piacciono ma che collaborano tra loro nel nome di un bene comune.

In quest’ottica i social network – e noi stessi – non si ridurranno ad un insieme di like, ottime esche di marketing personalizzato, ma potranno diventare media civici in cui crescere come persone e come società.

Non perdete la parte III del volume, dedicata ai progetti, in cui De Biase propone riflessioni interessanti sull’etica dei programmatori delle nuove tecnologie.

Sulla base di queste riflessioni lo stesso autore si è fatto promotore di una Carta dei Diritti Fondamentali in Rete che potete consultare qui.

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