Yskills: CoderDojo Brianza in uno studio internazionale!

Le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato ai nostri appuntamenti lo scorso anno si ricorderanno di Davide, un ricercatore dell’Università Cattolica di Milano che ha svolto una parte delle ricerche di uno studio internazionale, finanziato dall’Unione Europea, osservando come lavoriamo durante i nostri appuntamenti.

Siamo particolarmente orgogliosi di essere stati selezionati per uno studio così importante, è stato un vero piacere condividere le nostre impressioni e ospitare i ricercatori. Adesso il lavoro di analisi è terminato e possiamo presentarvelo in tutta la sua importanza!

Yskills: di cosa si tratta

Lo studio si è basato sui risultati di un’analisi qualitativo transnazionale che ha indagato sulle competenze digitali dei giovani in contesti di apprendimento non formale in Belgio, Danimarca e Italia.

L’obiettivo dello studio era acquisire una migliore conoscenza su come promuovere l’acquisizione e le pratiche delle competenze digitali in contesti di apprendimento non formale .

Che cosa è emerso

I workshop analizzati erano piuttosto simili nei 3 Paesi in termini di attività offerte: Scratch, Python e Unity o la programmazione di robot con set robotici micro:bit o Lego.

Nel caso di CoderDojo Brianza, ci teniamo a sottolineare che il gruppo di ragazzi che ha ideato e realizzato Sciabola, in robot mascotte del PCTO dello scorso anno, non ha utilizzato set pre-confezionati, ma ha stampato in 3D e saldato ogni singolo pezzo del nostro umanoide. Teniamo particolarmente a precisare questo aspetto perché l’idea di partire completamente da zero, per noi ha il valore aggiunto di lasciare massima libertà alla progettazione e garantire le licenze libere di tutto il progetto.

In tutti i Paesi i moderatori hanno adottato uno stile di insegnamento simile, volto a promuovere l’autonomia, la riflessività e il pensiero critico dei bambini.

Le criticità

Lo studio ha identificato due diverse strategie per promuovere la partecipazione e l’inclusione dei bambini. Da un lato, ci sono seminari rivolti a gruppi particolari, solitamente sottorappresentati (Danimarca) rivolti principalmente a ragazze di diverse fasce d’età. D’altra parte, ci sono laboratori aperti a un ampio gruppo di bambini e quindi non realmente mirati, ad esempio a una particolare età o genere.

I risultati suggeriscono che quest’ultimo approccio “porte aperte” o “uno per tutti” non ha sempre avuto successo
nell’includere una gamma diversificata di bambini.

Non sono stati individuati grandi ostacoli economici all’accessibilità e all’inclusività dei workshop di programmazione: tutti i workshop erano gratuiti, alcuni fornivano laptop o tablet extra, snack e bevande per la
pausa e si svolgevano generalmente in spazi inclusivi (biblioteche , scuole, circoli giovanili). Nonostante questi
sforzi per promuovere la diversità e l’inclusione, i partecipanti a questi workshop avevano apparentemente un
background socioeconomico e culturale piuttosto omogeneo.

Un ulteriore aspetto critico che i ricercatori hanno osservato è la necessità di una collaborazione più sistematica e regolare tra le diverse parti interessate: organizzatori e moderatori, responsabili politici e autorità locali, ricercatori, bambini e genitori per garantire pratiche di competenze digitali più inclusive in contesti di apprendimento non formale.
Raccomandano alle parti interessate di impegnarsi in pratiche di co-progettazione, di organizzare iniziative di
programmazione delle competenze digitali incentrate sugli interessi, sulle competenze, sulle esperienze e sui
bisogni (futuri) dei bambini e dei giovani.

Le nostre raccomandazioni finali

Se avete tempo vi invitiamo a leggere tutto il rapporto completo: https://zenodo.org/record/6832846

Non fatevi spaventare dall’inglese, se non lo conoscete bene, usate un programma di traduzione automatica.

Se ci state leggendo da altre regioni, se siete lontani e volete fondare il vostro club, non perdete questi suggerimenti preziosi.

Per quanto ci riguarda siamo già all’opera per non sprecare nemmeno una delle best practice suggerite!

 

Inserisci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.